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Dal ciocco all’opera d’arte |
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La tradizione camuna della lavorazione del legno ha dato
vita, nel corso di secoli di storia, ad un importante patrimonio culturale e
artistico tale da essere uno dei più notevoli d’Italia.
Diverse sono le famiglie che per generazioni
hanno legato i propri nomi alla tradizione dell’intaglio e della scultura del
legno; la famiglia
Ramus di Edolo con prestigiosi allievi quali Zotti, Piccini e
Andrea Fantoni. E ancora Beniamino Simoni autore, nella seconda metà del 700,
delle stazioni della Via Crucis di Cerveno. Partendo dai centri più noti quali Edolo,
Pontedilegno, Monno, Vione arrivando ai paesini più sperduti, addentrandosi
nelle vie, varcando la soglia di case private o di chiese, anche all’apparenza
povere e semplici, si stagliano ai nostri occhi statue dorate con ricchi
decori, altari sontuosi, decorazioni e pannelli che rappresentano la storia
sacra o la vita rurale quotidiana.
Ma la tecnica dell’intaglio era praticata
comunque anche tra i pastori e i contadini che, nei lunghi inverni o nelle
giornate solitarie trascorse nei prati, intagliavano ciocchi di legno come
passatempo, come passione e come necessità.
Il legno, i profumi e le venature generano
ancora oggi nei maestri e negli artigiani, un’espressività antica di tradizioni
e moderna al tempo stesso, tale da creare rappresentazioni e oggetti unici.
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