Chiesa di S. Maria della Neve
  via Antica Valeriana
25055   Pisogne
 

Facciata della chiesa di S. Maria della Neve a Pisogne

Interno della chiesa di S. Maria della Neve a Pisogne

Affresco della "Crocifissione" di Girolamo Romanino, chiesa di S. Maria della Neve a Pisogne

 
Chiesa o luogo sacro

 

Il santuario di Santa Maria della Neve è composto da un’unica aula absidata, ancora goticheggiante, divisa in tre campate ad archi acuti. La semplice facciata esterna ha un coronamento ad archetti ed un portalino rinascimentale decorato in arenaria rossa, con una statua della Madonna con Bambino nella lunetta. La chiesa presenta una straordinaria serie di affreschi: l’incarico di decorare il santuario fu affidato a Gerolamo Romanino agli inizi del 1530: inizia da qui la fase camuna del pittore, che lo porterà anche a Breno e Bienno, in un percorso che gli ha consentito di esprimere tutta la sua capacità espressiva. Il progetto iconografico che Romanino ha realizzato, tanto unitario e totalizzante da passare addirittura sopra le pitture già realizzate, occupa la volta, l'arco santo, le pareti laterali e la facciata. Originariamente, si estendeva anche alla zona absidale e, all'esterno, alla parete settentrionale e alla cappella appoggiata al fianco sud.


E’ probabile che Romanino abbia voluto mettere in scena, col suo modo naturalmente drammatico di organizzare le composizioni, una specie di sacra rappresentazione per immagini della Passione. La volta, caratterizzata da una struttura a cielo aperto con finti costoloni, è decorata da 24 figure di profeti, sibille e veggenti, appoggiati in equilibrio instabile ai cornicioni. Gli affreschi del Romanino dividono le tre campate dell'aula della chiesa in tre blocchi tematici, distinti in un percorso meditativo che parte dall'arco santo e arriva alla parete di fondo, occupata dalla grande Crocifissione, punto focale di tutta la raffigurazione e rappresentata in una scena concitata, piena di violenza, movimento e rumore. La prima tappa è quella dell'annuncio e dell'attesa; la seconda campata allude alla caduta dell'umanità nel disordine religioso e quindi nell'eresia; la terza all'esaltazione della Croce come cardine dell'intera storia umana.





Giorno di chiusura: Lunedì

Orari apertura: Periodo di apertura: tutto l'anno

Da vedere:
Gli affreschi di Gerolamo Romanino

Periodo storico:
Fine del Quattrocento


 
COME ARRIVARE