Esine: Culla d’arte e di storia
 
25040   Esine
 

Centro storico

 
Chiesa o luogo sacro

 
A piedi In bicicletta

 
Paesaggistico Storico

 

Esine possiede un centro storico ricco di sorprese e godibile se ne cerchi, con calma e curiosità, i resti ancora tangibili: portali in pietra simona, in granito, in pietra di Sarnico, cortili con porticati sorretti da colonne, loggiati con volta a crociera, case d’antica nobiltà paesana, una torre a pianta quadrata del secolo XIII, una bella fontana ottocentesca. Meritano una visita la Parrocchiale di S. Paolo, con opere di Callisto Piazza, la chiesetta di S. Carlo, adiacente alla canonica, con una bellissima tribunetta lignea forse della bottega del Ramus.


Ma il vero gioiello di Esine è la chiesa di Santa Maria Assunta, che deve essere assolutamente visitata per le splendide pitture di Giovanni Pietro da Cemmo, eseguite tra il 1491 ed il 1493 e recentemente restaurate. Se riesci ad ottenerne le chiavi (cercale nelle case vicine) e ad illuminarne l’interno, allora capirai che non c’è chiesa più magica, più colorata e calda in tutta la Valle: trovi angioletti con nastri svolazzanti, suonatori di strumenti a corda e a fiato, calde Madonne che allattano il Bambino, che lo cullano fra le braccia, un triste e pensieroso San Giuseppe, Santi, Profeti, Patriarchi, trovi festosi tralci di vite, rami rossi di ciliegie.
Se vuoi pregare o pensare, in questa chiesa devi tenere gli occhi bassi altrimenti ti distrai. Ti distraggono dalle tue meditazioni gli zoccoletti ed il gattino di Maria, i piedoni del Cristo Benedicente, gli abiti sfarzosi dei Re Magi, le pie donne della grandiosa crocifissione, gli apostoli che osservano stupiti la Vergine che sale al cielo, i colori vivacissimi, la festosità dell’insieme.
Se esci nel prato e giri attorno alla chiesa, rimani ulteriormente meravigliato: c’è un bellissimo campanile, slanciato, leggero, di pietra quasi dorata, sognante nella luce tenue del mattino, pensieroso ma sereno da qualsiasi angolazione o luogo ti capiti di ammirarlo. La sua costruzione risale al secolo XIV.



Conoscevo un vecchio prete tremante, custode di S. Maria, che ogni mattina incontrava un amico ed insieme salivano verso la cima della collina, detta del castello, percorrendo un viottolo di campagna. Anche voi potete fare una bella passeggiata lungo la stradina, che ha muri di grossi sassi colorati, coperti di edera verde e nella bella stagione dolci erbe aromatiche. Oltre i muri s’intravedono filari di vite, alberi di fichi, piccoli orti coltivati con cura. Se arrivi in cima ti aspetta una nuova sorpresa: la chiesetta della Santissima Trinità, risalente all’VIII secolo, ma ricostruita poi in forme romaniche all’inizio del secolo XII e più tardi ancora rimaneggiata. Ma quando ti appare, quasi ad offrirsi nel suo prato verde, non ti stupiresti affatto di trovare, stancamente appoggiato al suo portale, un vecchio peone con un largo sombrero ed un pesante poncio colorato, tanto la facciata ricorda le piccole ed abbandonate chiesine del lontano Messico.
Puoi girare attorno alla chiesa, che all’interno ha di nuovo affreschi della scuola cemmesca ed un antico fonte battesimale scavato nel granito, e se la giornata è limpida puoi avere la fortuna di ammirare la cima bianca dell’Adamello. In basso si vede un buon tratto di Valle: sulla destra scorre la Grigna laboriosa, lontano i campanili di Bienno e la chiesa di S. Lorenzo sulla collina di Berzo.






Da vedere:
gli affreschi di Giovanni Pietro da Cemmo all’interno delle chiese di S. Maria Assunta e della SS. Trinità e le opere di Callisto Piazza della parrocchiale di S. Paolo

Periodo storico:
ricostruita tra il 1460 e il 1485 su edifici precedenti S. Maria Assunta fu la prima chiesa di Esine (risalirebbe ai sec. VII-VIII); la SS. Trinità è stata eretta per la prima volta nel 771 e poi ricostruita in forme romaniche nel XII; anche S. Paolo è stata edifica per due volte, prima nel 979 e poi nel 1691.


Bibliografia
“…Ti racconto un itinerario singolare” Consorzio delle Pro Loco camuno-sebine



 
COME ARRIVARE