Cimbergo: In cerca di verità
 
25040   Cimbergo
 

Il castello

 
Arte rupestre Sito archeologico Castello

 
A piedi In bicicletta In auto

 
Paesaggistico Floristico - vegetazionale Storico

 

Si arriva a Cimbergo percorrendo una bella strada tra i castagni, che sale dalla statale passando per Ceto. All’inizio del paese, a sinistra della strada, si trova l’ingresso per visitare l’area archeologica di Campanine-Figna. Un sentiero porta alle rocce incise: sono figure di armati in atto di duello, capanne, scene di vita quotidiana e di caccia, accompagnate da una ricca simbologia come impronte di piede, labirinti, coppelle, scritte in caratteri etruschi. In particolare si trovano incise figure dell’iconografia cristiana, incise a partire dal VIII secolo d.C.: croci, chiavi, pesci e nodi di Salomone oltre a scene di impiccagione, cortei funebri o macabri, spesso con tecnica filiforme.


Il paese è dominato dalla rocca medioevale, che ha resti di mura rotondeggianti, qualche merlatura guelfa, un bel portale a sesto acuto contornato da bugnati di pietra bianca, ben lavorati e disposti con eleganza. Il “castello” sorgeva su uno spuntone di roccia, a picco su una valletta molto profonda. La tradizione racconta dell’orribile morte dei prigionieri gettati dalla rupe e del soggiorno in castello del Barbarossa durante le sue frequenti visite in Valle. Sicuramente la posizione di ottima difesa fa pensare a quanta importanza questa rocca possa aver avuto ai tempi delle lotte fra guelfi e ghibellini. Il panorama è splendido, le montagne a portata di mano, la media Valle stesa ai tuoi piedi.


Prima di salire a Paspardo si può fare una bella passeggiata in val de Boà, dove fu edificata, in epoca lontana, la cappella dei morti di peste, terminata ed abbellita poi, dopo la seconda guerra mondiale.
E’ bello tornare indietro nel tempo: le cose antiche ti arricchiscono. E’ bello tuffarsi nella natura: la terra, le piante e gli animali sono il nostro ambiente; senza di loro l’uomo non avrebbe senso e nessuna possibilità di scampo. Queste sono le verità che Cimbergo e Paspardo mi hanno generosamente offerto






Da vedere:
l’area archeologica di Campanine-Figna e il castello

Periodo storico:
il castello, probabilmente roccaforte di un feudo vescovile esisteva già nel 1200, dopo alterne proprietà nel 1810 il comune lo riacquistò per poi rivenderlo a dei privati; la rocca venne distrutta da un incendio nel sec. XVIII;
Dal 1983 le incisioni sono inscritte nella iserva Regionale delle Incisioni Rupestri cui fa capo il Consorzio dei comuni di Ceto-Cimbergo-Paspardo



 
COME ARRIVARE