Cedegolo: Sculture del ’700
 
25051   Cedegolo
 

Panorama

 
Chiesa o luogo sacro

 
A piedi In bicicletta

 
Storico Architettura rurale

 

Nei secoli XVI e XVII intagliatori, per lo più valligiani, scolpiscono nelle chiese camune, anche nelle più piccole e sperdute fra i monti, magnifici paliotti d’altare, soase, tabernacoli, con un’efficacia, un vigore ed un senso della realtà così spiccati da lasciare stupiti. Viene spontaneo il paragone con il carattere stesso, ingenuo e schietto, degli abitanti della Valle Camonica: a volte la raffinatezza dell’insieme fa pensare a finezza di pensiero e di sentimenti, a quella profonda sensibilità artistica di cui i camuni sono naturalmente dotati e capaci.
Ho visto le chiese parrocchiali di Cedegolo e Berzo Demo, belle nella costruzione d’insieme, dove vengono custodite con cura sculture lignee di Pietro Ramus e della sua scuola: possono diventare meta artistica e culturale per un visitatore, che poi potrà godersi un magnifico panorama lungo la strada che porta a Berzo e potrà riposarsi nel verde dei suoi boschi.



Il Prof. Giovanni Vezzoli, nel suo libro “Sculture lignee in Valle Camonica”, descrive mirabilmente le sculture lignee camune ed io non posso che fare riferimento alla sua grande esperienza di conoscitore e studioso di tali opere.


A Cedegolo la soasa ed il tabernacolo dell’altar maggiore della chiesa parrocchiale di San Girolamo sono di sicura attribuzione a Pietro Ramus. L’architettura d’insieme, le statue, gli angioletti, che “si spingono a guardar sotto quasi timorosi di scivolare in basso”, i colori e le dorature creano un’opera che esprime in pieno la ricca personalità dell’artista. Il paliotto dell’altar maggiore è invece di Giovanni Picini: è un groviglio di decorazioni vivacissime, pieno di angioletti che si toccano e poi si lasciano come in una danza o come in un gioco di bambini. Giovani donne avvolte in ampie vesti drappeggiate, in atteggiamenti mossi ed aggraziati, rappresentano le quattro virtù teologali, a lato del paliotto. La Speranza ha un grande ciuffo di capelli gettato da un lato per un gran colpo di vento o, come dice Vezzoli, per impazienza: proprio la Speranza! Al centro l’Adorazione dei Magi in uno spazio profondo e prospettico, dove ciascun personaggio ha la sua collocazione, il suo carattere, una sua intensa personalità, un suo attento modo di esprimersi.





Da vedere:
la soasa ed il tabernacolo dell’altare maggiore attribuito a P. Ramus e il paliotto di G. Picini

Periodo storico:
La chiesa parrocchiale di San Girolamo venne costruita nel XVIII secolo


Bibliografia
“…Ti racconto un itinerario singolare” Consorzio delle Pro Loco camuno-sebine



 
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