Berzo Inferiore: Un simpatico orso bruno nella chiesa di S. Lorenzo
 
25040   Berzo Inferiore
 

Chiesa di S. Lorenzo

 
Chiesa o luogo sacro

 
A piedi In bicicletta

 
Paesaggistico Storico

 

Sicuramente vi sarà capitato di vedere i disegni con cui i bambini dell’asilo o delle elementari illustrano una storia raccontata o vissuta: sono semplici, sinceri, con piccoli particolari divertenti e significativi, colorati con i colori dell’anima. Le storie di S. Lorenzo, dipinti a riquadri nella volta cilindrica del presbiterio, colorati in tonalità di verde e di rosa, sono simpaticissime, come fossero il frutto della fantasia di un bambino. Il povero S. Lorenzo, arrostito sul fuoco, compare punteggiato da scottature come avesse la varicella. In realtà gli affreschi sono d’autore ignoto, tardo trecenteschi. Ogni altro affresco del presbiterio ha un suo fascino particolare: la Crocifissione, poco affollata ma incisiva e pulita, la sobria Annunciazione, l’Ultima cena con i cibi minutamente descritti, gli ex voto con bellissime figure di santi e Madonne di particolare forza espressiva. A me piace molto il dipinto di S. Glisente e gli eremiti. Piacerebbe tanto anche ai bambini (portateli) questo disegno con pianticelle descritte minuziosamente, la pecora munta dal fraticello, un simpatico orso bruno, uno strano uccello col becco da tucano, un San Glisente elegantissimo. Le figure non hanno volume, ma i visi espressivi e l’impressione generale sono di pace e di serenità.


Si sale alla chiesa di S. Lorenzo, dopo aver chiesto le chiavi al parroco, percorrendo una stradina che inizia di fronte al campanile del Santuario della Madonna, che merita senz’altro d’essere visitato. Di granito scalpellato, è particolarmente alto ed imponente questo campanile, ma ciò non gli impedisce d’apparire, specialmente da lontano, slanciato ed elegante.
In cinque minuti arrivi alla sommità della collina, nel prato ove sono la pieve quattrocentesca, di una semplicità quasi incredibile, la cappella di S. Carlo ed un elegante portichetto con tre colonne di pietra di Sarnico e capitelli. Si ammira il portale, in arenaria rossa, con una linea d’insieme molto originale ed un semplice affresco nella lunetta superiore, si rimane colpiti dall’asimmetria della facciata, che sul lato sinistro è stata allungata di qualche metro. Da lontano la chiesa, se non si vedesse il piccolo campanile, potrebbe sembrare una bella cascina di montagna.



Guardandoti intorno il panorama ti affascina. Seduti, godendosi il sole, si può giocare a riconoscere le montagne: Concarena, Bagozza, Pizzo Camino, Presolana, Monte Altissimo, altri monti a perdita d’occhio.
Da un punto di vista artistico gli affreschi più validi della chiesa sono quelli di Giovanni Pietro da Cemmo, in una cappella situata nella parete destra della navata. Particolarmente originale è l’intelaiatura della sua volta a rombi e triangoli con decorazioni floreali raffinatissime. Molto particolareggiati sono i paesaggi dentro i quali vengono narrate le vite dei santi Rocco, Fabiano e Sebastiano: elegantemente vestiti i personaggi, che hanno movimento ed espressività.
Tornando in paese si vedono in basso i resti delle grandi ferriere della Val Grigna, che sembrano un po’ fuori luogo, ed i campanili delle chiese di Bienno.
Sono salita a S. Lorenzo in una mattina di neve: il santo della graticola ha arricchito le emozioni che già in passato mi aveva regalato.






Note:
in paese è possibile anche visitare il Museo-Casa del Beato dove visse il frate cappuccino Frà Innocenzo, detto “Il Fratino” di proprietà della parrocchia.

Secondo la leggenda, Glisente era un paladino di Carlo Magno che deposte le armi iniziò una predicazione e convertì alla fede tutti gli abitanti della Valle. Temendo di perdere l’umiltà, si rivolse al Signore e questi lo condusse in cima al monte, dove dimorò facendo penitenza con accanto un’orsa da lui ammaestrata

Da vedere:
nella Chiesa di S. Lorenzo gli affreschi di G. Pietro da Cemmo

Periodo storico:
la Chiesa di S. Lorenzo che domina il paese fu la prima parrocchiale del paese, ricostruita nel 1415 e ampliata nel ‘600.


Bibliografia
“…Ti racconto un itinerario singolare…” Consorzio delle Pro Loco camune-sebine



 
COME ARRIVARE