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Monno: gli ultimi cantastorie della Vallecamonica
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25040
Monno
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Panorama
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Nel “Catastico”del 1610 di Giovanni da Lezze si legge che “gli abitanti di Monno parlano meglio, che in alcun’altro luoco di questa valle, perché molti vanno a Roma facendo l’aquarolo et altri essercitij”. Molti di loro, infatti, portati a Roma da papa Alessandro VIII, che aveva famigliari a Monno, impararono a commerciare, vendendo acqua fresca per le vie della capitale e quindi ad avere rapporti con tantissime persone. Gli abitanti di Monno hanno senza dubbio ereditato dai loro antenati capacità di comunicazione, squisito senso di ospitalità, originalità, ma nello stesso tempo mantengono ed esaltano le tradizioni antiche ed i mestieri di un tempo. Fra tutti ricordo Germano dei “Galber” (gruppo folclorico che ormai da 20 anni porta nelle strade e nelle piazze della Valle danze, balli, serenate, racconti e scene di vita contadina), cantastorie, ricercatore di storia e tradizione locale, che mi ha mostrato ed insegnato tutto quanto riuscirò a raccontarvi del suo originalissimo paese.
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Arrivati a Monno, posto all’imbocco della valle del Mortirolo, godetevi subito lo stupendo panorama di montagne, boschi e prati coltivati a patate, famosissime, come gli gnocchi e i casoncelli che le hanno come ingredienti principali. E poi visitate le tre chiese che abbracciano il paesino e che, senz’altro, meritano d’essere ristrutturate. Santo Brizio, antica parrocchiale, fatta risalire ad epoca carolingia, rifatta alla fine del quattrocento, santuario frequentatissimo dai pellegrini tra il seicento ed il settecento, è ora in stato d’abbandono. Ma quanto parlano le sue mura, le tre originali finestre nella facciata, il bel campanile di granito ornato nella cella campanaria di delicato marmo bianco, il loggiato interno, le colonne, la raffinatissima cancellata in ferro battuto del settecento, ormai arrugginita. Dicono a tutti: “Aiutateci a rivivere!” Il pavimento di grandi ed irregolari lastre d’ardesia affascina e rimanda a quello della chiesa dei Santi Sebastiano e Fabiano, di struttura originale, situata posizione elevata agli inizi della strada che porta al Mortirolo. Spero tanto che rimangano tali per sempre! Il portale di questa chiesa è di marmo bianco di Vezza, bello di forme e decorazioni. All’interno vi sono affreschi del Corbellini; la statua lignea della Madonna con Bambino, d’autore altoatesino del secolo XVI, é stata trasferita, per ragioni di sicurezza, nella casa parrocchiale nella quale è visibile insieme ad altri interessanti ex voto provenienti da Santo Brizio.
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L’attuale parrocchiale dei Ss. Pietro e Paolo è barocca, sorta probabilmente su una precedente costruzione quattrocentesca come lo testimonia il campanile di granito con cella campanaria a bifore. All’interno notevoli affreschi del Corbellini e del Guadagnini, bei quadri provenienti in parte da S. Brizio, la pala dell’altar maggiore di Palma il Giovane con Madonna e Santi di notevole fattura. Settecentesco è l’edificio ora adibito ad oratorio: nella porticina laterale c’é un catenaccio che porta i simboli di un probabile antico monte di pietà.
Ed ancora, edicole e nicchie affrescate, crocifissi in legno, invocazioni contro gli incendi, che tanto nel passato devastarono le povere case del paese.
Mi raccomando, assaggiate il salame, le formagelle ed i biscotti di Monno.
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Note: |
da segnalare 3 sentieri:
“Il sentiero dei cervi” (segnavia n.71)
“Dal Mortirolo ai laghi Seroti (segnavia n.73)
“Il trekking dei larici” (segnavia n. 3)
e 2 percorsi suggestivi per la loro bellezza panoramica:
Mortirolo – Monte Pagano
Artigianato locale: i "pezzotti", i famosi caratteristici tappeti prodotti ancora artigianalmente, sono lavorati nelle "stüe" in inverno e sono realizzati su vecchi telai a mano con l'utilizzo di materiale di recupero.
Mortirolo – Resverde
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"... Ti racconto un itinerario singolare" Consorzio delle Pro Loco camuno-sebine
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Caratteristiche percorso:
il Passo del Mortirolo (m 1901) si trova a nord-ovest di Monno e immette in Valtellina. Dopo circa cinque chilometri e mezzo da Monno, al termine di un breve tratto piano, poco prima di un ponticello sull'Ogliolo, si parcheggia l'auto ai bordi della carrozzabile e s'imbocca sulla destra una stradina in salita.
La passeggiata per l'altopiano del Mortirolo è un itinerario circolare di grande bellezza e interesse, per il vastissimo panorama, l'ambiente naturale, le ben conservate fortificazioni e le strade della Grande Guerra
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COME ARRIVARE
Il bivio per Monno si trova lungo la statale 42 tra Edolo e Ponte di Legno, a 7.5 km da Edolo e 15 km da Ponte di Legno. Monno si raggiunge dopo circa 1,5 Km.
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