Braone: prezioso granito
 
25040   Braone
 

Panorama di Braone

 
Villa o palazzo Borgo o centro storico

 
A piedi

 
Storico

 

TERRA di SCALPELLINI La Comunità di Braone da qualche anno sta mettendo in luce la caratteristica primaria del paese e cioè la LAVORAZIONE del GRANITO locale. Tre sono state e sono le fonti della materia prima:una cava in località Piazze,i grossi trovanti di natura glaciale e i sassi di relativa dimensione portati a valle dalle varie alluvioni. Oggi esistono in paese ancora tre ditte con circa 10 operai che lavorano il granito in forma industriale(pavimenti,rivestimenti,soglie ecc.),artigianale(blocchi lavorati per muri,cordoli per marciapiedi,archi-spallette per portali ecc.)e artistica (sculture per tombe,per monumenti,per giardini ecc.).Tale lavorazione pertanto è effettuata sia con strumenti tecnologici e sia con strumenti manuali. Per non perdere la memoria storica e per valorizzare questo lavoro che si perde nella notte dei tempi,il Comune di Braone,tramite le sue risorse umane e culturali sta rivisitando l’epopea degli scalpellini di Braone,che fino agli anni 70 hanno contribuito notevolmente all’economia del villaggio. I manufatti (portali,fontane,forni,ecc.) risalgono persino al medio evo e ,nonostante qualche disattenzione dei nostri avi e nostra,sono ancora presenti soprattutto nel centro storico e nelle antiche costruzioni ristrutturate. Per tutto questo il Comune si impegna costantemente per creare siti e sentieri della pietra e per promuovere un turismo culturale al fine di avvicinare le nuove generazioni a questa antica attività dell’uomo(Progetto:”Via della pietra” in fase di progettazione e di attuazione).


Anche Braone, come il vicino paese di Niardo, ha vecchie case di struttura contadina con involti, tipici portali in granito, d’ogni epoca, come documentano le date incise sugli architravi, molte fontane sempre in granito, fornito dal torrente Pallobbia che scorre al lato del paese, che purtroppo non sempre s’è mostrato generoso. Questa abbondanza di granito ha favorito nei tempi passati, ma anche oggi, la presenza di una vera e propria scuola di scalpellini. Ben ristrutturate sono due case della nobile famiglia Griffi, che ancora mantengono il fascino delle case signorili, con bei contorni di pietra grigia alle finestre, ai portoni, con archi, colonnine e capitelli, ornate da giardini, circondate da orti e prati verdi.
Nel paese si trova la sede del Dipartimento di Valcamonica del Centro Camuno di Studi preistorici, che può essere interessante visitare.



Un discorso a parte merita il "Tesoro di Braone", così chiamato non tanto per il suo valore venale quanto per lo straordinario significato storico, perchè è questo il primo reperto archeologico della Vallecamonica che può essere assegnato con sicurezza all'Alto Medioevo. Nel 1956, durante la posa in opera dell'acquedotto comunale, venne rinvenuta, alla profondità di m. 1.20 a Braone, in Via Sommavilla, una rozza tomba con le pareti di sassi e malta, in cui vi erano alcuni resti umani in cattivo stato di conservazione. Accanto a tali resti vi era una teca di piombo a doppio cilindro, che conteneva 9 monete d'oro del V - VI sec. d.C. raffiguranti imperatori dell'Impero Romano d'Oriente. Quattro recavano l'effigie di Leone I (457-474 d.C.), due l'effigie di Zenone Isauro (474-491 d.C.) e tre l'effigie di Anastasio I Dicoro (491-518 d.C.). Queste monete antiche, oltre ad avere un notevole valore numismatico e a farci comprendere la probabile agiatezza del suo proprietario, ci fanno supporre che, essendoci in quel luogo una tomba, esistesse già, parallela alla strada occidentale (Cividate - Malegno - Losine - Cemmo) la strada romana (Cividate - Breno - Niardo - Braone - Nadro), e, di conseguenza, i suddetti villaggi. Se ne deduce che Braone, come borgo, ha origini non medioevali, come si riteneva fino a poco tempo fa, ma romane.





Note:
Palazzo Griffi, ex Casa De Paoli, è una tipica dimora signorile del Settecento con portone jonico, portico e loggiato. I due piani sopra il porticato erano in ristrutturazione nel settembre 1997. Un almeno tricentenario castagno prospera nell'annesso brolo. L'edificio è ormai ristrutturato (gennaio 1998) dal Comune per la realizzazione di miniappartamenti per anziani e bisognosi. La ristrutturazione è avvenuta rispettando delle strutture antiche, in particolare gli archi della splendida loggetta.

Da vedere:
Palazzo Griffi e le corti con i forni e le fontane.
Le "corti", circa una ventina, un tempo erano cortili chiusi da un portone (ancora oggi vi sono i portali di granito più o meno lavorato con l'arco a tutto sesto o con la trave e sono tutti datati) in cui vivevano le famiglie a struttura patriarcale (Cocchi, Bertuzzi, Gelmini, Facchini, Bonfadini, Prandini, Cancellerini, Rebuffoni, ecc.) i cui membri avevano in comune alcuni servizi come: il forno, la fontana , la concimaia, il fienile, il portico per gli attrezzi ecc.


Bibliografia
"... Ti racconto un itinerario singolare" Consorzio delle Pro Loco camuno-sebine


 
COME ARRIVARE