Vione e Canè: natura incontaminata e raffinatezza barocca
 
25050   Vione
 

Il centro storico di Vione

 
Museo Chiesa o luogo sacro Borgo o centro storico

 
A piedi

 
Paesaggistico Storico Etnografico

 

piccoli cimiteri di Vione e Canè sono tra i più belli della Valle. Già da ragazza, pur essendo innamorata della vita, pensavo che mi sarebbe piaciuto essere sepolta fra queste piccole lapidi fiorite, di fronte il gruppo dell’Adamello nella sua maestà inquietante, in basso la valle costellata di paesetti, verde di prati, ornata di boschi macchiati di giallo in autunno per gli aghi degli alti larici che lasciano nell’aria l’ultimo profumo di resina.
Sono tornata per visitare le chiese, ma ne ho approfittato e vi consiglio vivamente di fare altrettanto se vorrete provare questo itinerario, per godere di quel cielo terso, del paesaggio di terra rossa e di pietra di ferro ossidata, luccicante di mica, dei muretti a secco, dei segni di confine, dell’aria fine e rivitalizzante, per immaginare i cespugli di rosa canina quando d’inverno, spogli di foglie e fiori, spiccano con le bacche rosse e vivaci su un fondo bianco di neve.



Vione è stata importante fin dal lontano medioevo, raffinata nei portali di granito, nelle inferiate alle finestre, interessante per gli involti, i vicoletti antichi e per le belle case padronali. La chiesa di S. Remigio è molto interessante, con quel suo stile gotico slanciato, il rosone, le volte a crociera nell’interno luminoso, sostenuto da alte colonne. Il pavimento in piastre originali di marmo bianco di Canè ed il bel pulpito ligneo, che avvolge una colonna, danno un fascino tutto particolare alla costruzione interna. Ma ancora sono splendidi l’ancona dell’altare maggiore, nobile ed elegante, del Bulgarini, scultore ligneo dei primi anni del secolo XVII, il tabernacolo, le custodie ed il paliotto, scolpiti cinquant’anni più tardi da Domenico Ramus, purtroppo derubato negli anni passati, di un alto numero di statue di santi dai colori vivacissimi e di angioletti dorati. La piccola Madonna al centro del tabernacolo ascende al cielo sospinta da un nugolo di angioli, con una grazia inusitata nel viso e nel panneggio delle vesti. Belli i mobili della sagrestia.


Anche la chiesa di S. Gregorio Magno a Canè ha i suoi splendori. L’altare della Santa Croce è attribuito a G. B. Zotti: le sculture, a mio avviso tra le più belle della Valle, non hanno colore, “valgono in sé e per sé per rilievo e distacco” come dice Vezzoli. La scena della caduta di Cristo sotto la croce e della crocifissione sembra una “Cappella” di Cerveno con il consueto tumulto crudele di sbirri di varia foggia e grinta”. Gli angioletti sopra il paliotto, pur non rinunciando ad una certa simmetria, si dispongono con un tenero senso di pittorica morbidezza, nell’alternarsi delle luci e delle ombre, dei pieni e dei vuoti, con ricchi trofei di grappoli e tralci” (Vezzoli).
È raffinato l’altare a specchi, coperti da un fitto intreccio di cornici dorate, molto simile a quello di S. Maria in Esine, con i suoi gioiosi riflessi di luce.
Tutto il paese merita una visita lungo le stradine strette e chiuse, che si aprono a tratti su splendidi panorami di montagna.
Tutta la zona è ricca di itinerari turistici ed alpinistici, dei quali si interessano le Pro Loco locali.





Periodo di apertura: il Museo è aperto nella stagione estiva; sempre su prenotazione

Orari apertura: il Museo è aperto dalle 17.30 alle 19.30; su prenotazione

Note:
numerose sono le passeggiate e i percorsi di trekking

Da vedere:
A Canè l’altare della Santa Croce è attribuito a G. B. Zotti.

Il Museo etnografico "L Zuf" (che significa “il giogo”) dove sono raccolti una quantità enorme di manufatti e di oggetti che raccontano la vita quotidiana, il lavoro nei campi, gli usi e i costumi della gente della Valle Camonica


Bibliografia
"... Ti racconto un itinerario singolare" Consorzio delle Pro Loco camuno-sebine



 
COME ARRIVARE